domenica 12 dicembre 2010

Chi ha stroncato la Csa?

Da qualche giorno per le vie della Città si vede circolare un piccolo autobus con una scritta pubblicitaria di una pizzeria di Caltanissetta. E’ la conseguenza della decisione assunta dal Sindaco Carmelo Nigrelli di revocare la concessione del servizio degli autobus urbani alla Società cooperativa Csa Tours e di assegnarlo ad un’altra impresa di trasporti pubblici. La decisione è scaturita dal fermo tecnico seguito a un’ispezione che ha messo in luce alcune anomalie sulle vetture della Csa Tours.
Tuttavia la scelta dell’amministrazione comunale sta generando forti preoccupazioni perché mette in forse la sussistenza della cooperativa e il mantenimento dei livelli occupazionali.
I dipendenti della Csa hanno avviato forme sindacali di protesta, occupando la sede sociale della cooperativa. Nessuno tuttavia ha voluto ascoltare le ragioni della dirigenza della Csa-Tours. Lo facciamo noi ascoltando quanto ha da dire l’amministratore delegato della società cooperativa Chiara Scollo:
- L’amministrazione comunale ha deciso di tagliare il rapporto con voi. I problemi sorti erano davvero irrisolvibili?
«No, certo! – risponde Chiara Scollo – ma l’Amministrazione comunale non aveva interesse ad aiutarci a risolvere i problemi. Per la verità più che risolverli i problemi li ha creati. Le difficoltà che l'azienda ha attraversato in questi anni e in particolare in quest'ultimo, sono dovute ai lunghi mesi di ritardo nel pagamento delle nostre spettanze e all’ostruzionismo da parte del comune».
- Perché: vi hanno preso in antipatia?
«Più che antipatia, riteniamo di aver subito un boicottaggio – risponde l’amministratore della Csa Tours - dal mese di settembre 2009 fino a maggio 2010, si è aggravata la situazione finanziaria dell'azienda perché venivano ritardati i pagamenti con estenuanti temporeggiamenti. La nostra piccola cooperativa, nata con fini solidaristici e senza scopo di lucro, non poteva reggere una pressione economica così prolungata».
- Ma c’è qualche ragione per un simile comportamento?
«Per creare altri spazi occupazionali, avevamo chiesto, insieme con altre ditte locali, di partecipare alla gara per i parcheggi a pagamento ma il bando è stato "blindato" e non abbiamo potuto concorrere. La vicenda è finita in Procura e questo non ci ha creato simpatie dentro il comune».
- Dunque a vostro avviso la situazione di oggi è anche frutto di una ritorsione?
«Nonostante questo clima sfavorevole eravamo fuori dalla situazione di difficoltà - continua Chiara Scollo - facendo salti mortali e senza ricevere conforto dagli altri soci, tanto meno dagli autisti. Sono tutti soci lavoratori “impossibilitati” a ricapitalizzare la società; poi alcuni dipendenti, forse, sono stati reclutati per tramare contro l'azienda; se ci sono caduti, è stato con l’illusione di salvare il loro posto di lavoro».
- Sì, d’accordo ma l’ispezione ha trovato gravi irregolarità sui mezzi.
«Capisco questo appunto, ma lei è informato del fatto che il mansionario del personale dipendente assegna proprio agli autisti il compito di relazionare all’azienda puntualmente sulle condizioni di manutenzione dei mezzi? Si chieda, come me lo chiedo io, come possa fare un autista a mettersi alla guida senza controllare se ci siano gli strumenti della sicurezza, se le gomme siano lisce, se alcune parti meccaniche necessitano di essere riparate! Questi autisti hanno ridotto le vetture all'osso. Guidare un mezzo pubblico, con uno sportello legato con delle corde, è un attentato all'immagine della società e questo è avvenuto su mezzi nuovi! Far circolare un mezzo sporco è un’offesa agli utenti, oltre che al proprio lavoro. La convinzione che si sia ordito un complotto per arrivare alla revoca della concessione nasce anche da questo inquietante comportamento degli autisti i quali – conclude Chiara Scollo - non hanno segnalato niente e non hanno provveduto neanche alle piccole manutenzioni».
Piero Cancaré

1 commento:

  1. GLI EX Autisti Della C.S.A.Ringraziano la DOTT. CHIARA SCOLLO, per le belle parole dette sul suo conto.Comunque come PRESIDENTE dei Giovani Imprenditori Ennesi, si dovrebbe VERGOGNARE il modo in cui ha ridotto la sua sua Società con un debito stile ALITALIA.

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