Alla C.S.A. Tours nella qualità del suo amministratore unico Dott.ssa Scollo Chiara, in data 17 gennaio 2010 sono stati notificati dei decreti ingiuntivi secondo quanto previsto dall’ex art. 140 c.p.c. che prevede dato l’esito negativo della predetta notifica perché non è stato trovato il destinatario, che la notifica sia effettua depositando esemplare eguale dell'atto in busta sigillata nella sede del Comune dove la notificazione deve essere eseguita, affiggendo avviso del deposito, in busta chiusa e sigillata, alla porta dell'abitazione e all’azienda del destinatario dando notizia allo stesso a mezzo lettera raccomandata A.R.
Gli ex ormai lavoratori della C.S.A. Tours vantano un credito di circa euro 23.000 cadauno somme ripartite per stipendi maturati e non retribuiti dal mese di Agosto 2010, in più il trattamento di fine rapporto accantonato in azienda, dalla presente somma va detratto l’importo che il Comune di Piazza Armerina (EN) ha anticipato loro, circa euro 5.000 il 20 di dicembre 2010 dopo che gli stessi avevano occupato in maniera pacifica alcuni locali della sede della C.S.A. Tours, rivendicando le mensilità maturate e non retribuite con la cospicua liquidazione finale, grazie all’intervento dell’Amministrazione Nigrelli che come al solito si e fatto carico di un problema che non gli spettava, era intervenuto per sbloccare la situazione alquanto imbarazzante per i titolari della C.S.A. Tours proponendo loro previo accordo con la C.S.A. Tours che dalle casse comunali venissero anticipate un acconto con prospetto di liquidazione presentato dalla C.S.A. Tours per le mensilità di Agosto – Settembre – Ottobre – Novembre tutti per l’anno 2010, cosi che avendo i dipendenti ottenuto tale anticipo cessavano l’occupazione il 18 dicembre 2010.
Gli ex dipendenti tramite il loro legale hanno presentato presso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Enna il conto finale della loro prestazione alla C.S.A. Tours, visto che la stessa non ha provveduto ancora alla loro liquidazione finale sperano che riescano a recuperare i loro crediti tramite il Tribunale di Enna, naturalmente la C.S.A. Tours nelle sue casse non possiede tale cifra, ma nelle casse del Comune di Piazza Armerina (EN) la C.S.A. Tours vanta crediti per circa 70.000 euro che il Comune non può pagare direttamente alla C.S.A. perché la stessa e sprovvista del DURC, documento indispensabile per il saldo del credito, sarebbe stato meglio previo accordo tra Comune Azienda e lavoratori che si ottemperasse alla liquidazione della predetta cifra utilizzando la stessa modalità con la quale il Comune si e sostituito all’azienda nei confronti dei lavoratori per ben 2 volte, il mese di aprile 2010 e il mese di dicembre 2010, evidentemente questo accordo non c’è stato, quindi i lavoratori si sono rivolti al Giudice del lavoro del Tribunale di Enna per ottenere quanto da loro dovuto, per le prestazioni prestate, presentando anche una parcella aggiuntiva per spese legali di circa 5.000 euro somma che sarà tutta a carico della C.S.A. Tours, naturalmente se l’Azienda entro il termine ultimo di 10 giorni dal ricevimento della notifica non salda il suo debito ai lavoratori i decreti ingiuntivi saranno notificati verso terzi con pignoramento al Comune di Piazza Armerina (EN) bloccando di fatto tutta la somma in giacenza nelle casse comunali.
Va comunque chiarito che le norme vigenti in maniera di tutela dei diritti dei lavoratori mettono i redditi da lavoro dipendente come una categoria privilegiata, sia in caso di fallimento di una azienda che in caso di liquidazione i lavoratori sono i primi a percepire le proprie spettanze maturate e non retribuite rispetto ad altri creditori di altra natura, infatti, le somme che giacciono nelle casse del Comune di Piazza Armerina sono di fatto dei lavoratori dipendenti.
Le predette somme sono frutto di anni di sacrificio e di duro lavoro, preferendo di accantonato il TFR in azienda invece di destinarlo al fondo di pensione complementare (Priamo) riservato alla categoria degli autoferrotranvieri come previsto dalla normativa vigente, un gesto molto esemplare per esprimere fiducia all’azienda pensando che lasciandolo in azienda potevano contribuire al risanamento della stessa, se avessero deciso tutti i dipendenti di destinarlo al fondo di pensione complementare avrebbero messo in serie difficoltà l’azienda, perché non aveva quella disponibilità finanziaria. Adesso si sono attivati tramite il loro legale di fiducia per tentare di recuperare 10 anni di sacrifici, se l’azienda avesse voluto avrebbe già di fatto ottemperato ai propri doveri come a dicembre 2010, autorizzando il Comune di Piazza Armerina (EN) ad anticipare queste somme previo visione del prospetto di liquidazione finale, se l’azienda non lo ha fatto ancora considerato che sono trascorsi 2 mesi dal loro licenziamento, evidentemente non li aveva destinati per darli a loro e alle loro famiglie, ma bensì ad altro.
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